Il 44% dei pazienti diabetici cronici non effettuano la somministrazione dell’insulina basale ogni giorno alla stessa ora e il 25% non la effettua almeno una volta al giorno. Non va meglio a livello ospedaliero dove appena il 3% degli infermieri riesce a somministrare sempre mezzora prima del pasto l’insulina umana regolare rapida sottocute, e solo il 24% somministra l’insulina ad azione prolungata sempre alla stessa ora. Sono i risultati di uno studio condotto dalla Società italiana di farmacia clinica Sifac, in collaborazione con l’U.O.C. Farmacia, Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, il Dipartimento Farmaceutico, ASL Piacenza, l’U.O.C. Medicina Interna, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, l’U.O.C. Farmacia, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, la Farmacia dell’IRCSS Istituto San Gallicano di Roma, la Farmacia del P.O. Sant’Eugenio, ASL di Roma. Il lavoro è stato premiato come miglior poster durante il XXXII Congresso Internazionale della Società Farmaceutica del Mediterraneo Latino, svoltosi a Siviglia dal 14 al 17 settembre 2016.
Lo studio osservazionale multicentrico è stato condotto con un questionario anonimo su 545 pazienti diabetici cronici – o tramite loro assistenti – trattati con insulina ad azione prolungata somministrata una volta al giorno e afferenti alle farmacie comunitarie italiane. Parallelamente sono stati intervistati 242 infermieri ospedalieri che somministrano l’insulina ad azione rapida e ad azione prolungata (in regime basal bolus) ai pazienti iperglicemici ricoverati. La ricerca ha coinvolto due ospedali universitari, due Servizi farmaceutici ASL sul territorio e 15 farmacie di comunità in Italia con l’obiettivo di valutare l’aderenza alle raccomandazioni sui tempi di somministrazione della terapia insulinica nei pazienti diabetici.
“I risultati dello studio mostrano una scarsa aderenza alla terapia insulinica – spiega Corrado Giua Presidente della Sifac – le cui principali cause sono da attribuirsi in ospedale alla complessità assistenziale dei pazienti ricoverati e all’impiego in altre attività; mentre sul territorio prevalentemente alla dimenticanza da parte dei pazienti diabetici in trattamento cronico”.
“La scarsa aderenza alla terapia è una delle principali cause di non efficacia delle cure, riduce la sicurezza del trattamento, aumenta il rischio di complicanze e costi dell’assistenza sanitaria” ha aggiunto Laura Fabrizio, Direttore Farmacia, A.O Policlinico Universitario A. Gemelli Università Cattolica del Sacro Cuore Roma. “Per questo saranno necessari in futuro nuove indagini, programmi di educazionali specifici sull’importanza dell’aderenza alla terapia e sull’uso di farmaci più facilmente adattabili alle variabili, con orari più flessibili di somministrazione. Per migliorare i risultati del trattamento a vantaggio dei pazienti, ma anche per consentire al Servizio sanitario nazionale un risparmio delle risorse”.