L’efficacia di un trattamento farmacologico, unitamente alla sua tollerabilità, è il goal auspicabile di qualunque terapia e consente, in particolare in un paziente cronico, di controllare adeguatamente la sua patologia. L’efficacia del farmaco è condizionata da una serie di variabili che la influenzano costantemente: dai fattori strettamente relativi all’individuo, quali la presenza di comorbidità o di particolari predisposizioni, a elementi estrinseci come l’assunzione di eventuali terapie concomitanti. Vi è poi un’ulteriore variabile, spesso sottovalutata, ma in realtà determinante perché più a monte di tutte le altre nel processo: l’aderenza del paziente alla terapia in questione. La condizione prioritaria e non trascurabile affinché una compressa funzioni, infatti, è l’assunzione della stessa. È proprio vero, dunque, come comunemente si dice, che “i farmaci funzionano solo in chi li prende”. Ancora più complesso diviene questo iter se immaginiamo che al posto di una compressa o di una capsula da ingoiare vi sia un dispositivo inalatorio (inhaler device): in questo caso, non sarà solo fondamentale l’assunzione della dose, ma anche la sua modalità, strettamente correlata alla tecnica di utilizzo – non banale – del device.
Fonte: http://www.ifarma.net/archivio/- iFarma Aprile 2021 – pag. 22-24