E’ noto che l’ipertensione è una malattia in continua crescita nel mondo ed è spesso causa di infarto,ictus o insufficienza cardiaca congestizia. Nonostante tali complicazioni,a dispetto dell’ampia variabilità delle cure antipertensive, molti pazienti soprattutto in Europa, non riescono a tenere sotto controllo la loro pressione sanguigna. La causa è fondamentalmente la scarsa aderenza alla terapia ma anche il fatto che i medici a volte tendono ad aumentare le dosi e non prescrivono l’ uso combinato di farmaci antiipertensivi con meccanismo complementare fra di loro. Quest’ultima , infatti, potrebbe essere una valida soluzione che potrebbe condurre ad usare dosaggi più bassi riducendo così gli effetti collaterali (es. edemi agli arti inferiori).
Cosa prevedono le linee guida della società europea dell’Ipertensione ?
In prima istanza l’ uso di antagonisti dei recettori dell’ angiotensina insieme ai calcio-antagonisti.
Quali?
Nella letteratura scientifica si riscontra che l’olmesartan si è dimostrato il più potente tra i sartani e con una durata d’ azione di circa 24 h. Tra i calcio-antagonisti l’ amlodipina oltre a ridurre le resistenze periferiche vascolari è stato visto avere anche un modesto effetto sull’ aumento alla sensibilità insulinica.
Scopo di questo studio:
Nello studio randomizzato in doppio cieco condotto sui 276 pazienti si è valutata la combinazione olmesartan/amlodipina in una singola compressa rispetto agli stessi farmaci in monoterapia non solo sul controllo pressorio ma anche sulla sensibilità insulinica e su alcuni markers infiammatori (adipocitochine e interleuchine) nei pazienti ipertesi.
Conclusioni
Sicuramente l’ uso combinato olmesartan/amlodipina è più efficace nel ridurre la pressione rispetto agli stessi farmaci in monoterapia . C’è inoltre un aumento alla sensibilità insulinica mentre i risultati sono simili per quanto riguarda l’ aumento dei livelli delle adipocitochine ed interleuchine,
Dr.ssa Loredana Palma –PharmD-
Articolo di riferimento: