Banco farmaceutico, ancora in crescita la povertà sanitaria

24 novembre 2016
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Continua a crescere in Italia il fenomeno della povertà sanitaria.  Sono infatti sempre di più le persone e le famiglie che non dispongono di risorse economiche sufficienti per acquistare farmaci da banco di cui necessitano – come antinfiammatori, antipiretici, prodotti contro tosse o il raffreddore – o per pagare il ticket quando previsto. Va da sé anche la difficoltà ad accedere a visite mediche ed esami per accertamenti diagnostici. Da diversi anni ormai l’Osservatorio nazionale sulla Donazione Farmaci, organo scientifico della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, continua a monitorare il fenomeno, con la pubblicazione di rapporti dedicati. L’ultimo Donare per curare: Povertà sanitaria e Donazione farmaci (qui una sintesi), promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato dall’Osservatorio Donazione farmaci di Banco Farmaceutico con il sostegno di Ibsa, è stato presentato a Roma il 10 novembre scorso, nella sede dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa.

Dal rapporto emerge come dopo il calo registrato lo scorso anno, nel 2016 la povertà assoluta è tornata a crescere passando dal 5,7% al 6,1% delle famiglie italiane, e portando il numero dei poveri a 4,6 milioni, quasi 500mila in più rispetto il 2015. Il fenomeno però non sembra sembra riguardare solo loro, ma anche 12 milioni di italiani – il 20% della popolazione totale – costretti a limitare il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per motivazioni di tipo economico.

Non aumentano invece le donazioni, che dopo anni di forte crescita si sono assestate con circa 1,2 milioni le confezioni raccolte nei primi otto mesi del 2016, con una stima a fine anno in pareggio rispetto al 2015. La Giornata di Raccolta del Farmaco (Grf) si conferma invece sugli stessi livelli dell’anno scorso, dopo il leggero calo registrato lo scorso anno; mentre crescono le donazioni derivante dal Recupero Farmaci Validi: a fine anno potrebbero essere superate per la prima volta le 100mila confezioni, grazie all’ampliamento di disponibilità delle farmacie aderenti, arrivando a coprire il 5% del totale del raccolto.

Dal documento emerge anche come rispetto al 2015 sia in forte aumento (+8,3%) la richiesta di medicinali da parte dei 1.663 enti assistenziali (+1,3% rispetto allo scorso anno) sostenuti da Banco Farmaceutico, per un totale di 557mila persone assistite, il 37% in più del 2015. Per quanto riguarda le farmacie, nel 2016 hanno aderito alla Grf 3.681 farmacie. Sono dunque cresciute del 10% in tre anni, anche se nell’ultimo anno se ne sono aggiunte solo sedici. In generale però una farmacia ogni cinque esistenti ha aderito all’iniziativa. Resta prevalente la presenza di farmacie del Nord Italia, che da sole coprono circa i 2/3 del totale degli aderenti. Complessivamente nelle farmacie sono state raccolte circa 354mila confezioni, in crescita nel triennio (+1,4%) ma in sostanziale pareggio rispetto allo scorso anno. Anche la spesa complessiva risulta uguale a quella dello scorso anno (circa 2,3 milioni) con un valore per confezione di 6,4 euro. Campione di raccolta è stata la Lombardia con quasi 103mila confezioni. Come già accaduto negli scorsi anni, anche nella GRF le tre categorie di farmaci più donate sono stati gli analgesici e antipiretici (33,2%), gli antiinfiammatori orali (12,3%) e i preparati per tosse e raffreddore (6,8%).

 

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