Italia seconda in Europa nel 2016 per casi di morbillo

13 gennaio 2017
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Triste primato per l’Italia che si posiziona se non al primo, al secondo posto in Europa per casi di morbillo, dietro solo alla Romania. Secondo i dati pubblicati dall’ultimo bollettino Morbillo&Rosolia news dell‘Istituto superiore di sanità (Iss) tra il 1 Novembre 2015 e il 31 Ottobre 2016, nei 30 Paesi dell’EU/EEA sono stati segnalati 3037 casi di morbillo, di cui il 72% confermato in laboratorio. Di questi oltre mille casi sono stati segnalati in Romania, seguita dall’Italia con 728 casi e dal Regno Unito con 569 casi. I casi registrati in Italia corrispondono al 24% dei casi totali europei durante il periodo analizzato di 12 mesi. La Romania ha riportato il tasso di incidenza più elevato (50,9/milione di abitanti), seguita dall’Italia (12,0/milione) e dall’Irlanda (11,0/milione). Nel 40% dei casi sono stati colpiti bambini con meno di cinque anni, e nel 29% giovani con più di vent’anni. L’81% dei casi non era non vaccinato, l’8% aveva ricevuto una sola dose, il 3% aveva ricevutomeno di due dosi, l’1% un numero non specificato di dosi. Non è noto lo stato vaccinale del rimanente 7% di casi. Sono attualmente in corso epidemie di morbillo in Romania e il Regno Unito.

A questi dati si aggiungono quelli non più incoraggianti che vedono risalire i casi di morbillo in Italia – seppur di poco – dopo anni in cui il trend era in discesa. Dopo tre anni di calo progressivo e i valori minimi registrati nel 2015, infatti, quest’anno l’incidenza dei casi di morbillo ha segnato una lieve ripresa: dai 2258 casi di morbillo segnalati nel 2013, si è passati ai 1696 del 2014, 258 del 2015 e infine ai 726 del 2016. Andando a vedere l’ultimo anno e in particolare dal 1 Gennaio al 30 Novembre 2016, 19 Regioni e P.A. hanno segnalato casi di morbillo: di questi l’82,5% circa è stato segnalato da sei Regioni in particolare, Campania, Lombardia, Calabria, Emilia-Romagna, Sicilia, e Lazio, ognuna delle quali ha segnalato più di 60 casi. La Calabria ha riportato il tasso d’incidenza più elevato (4,6 casi/100.000 abitanti), seguita dalla Campania (2,7/100.000) e dall’Emilia Romagna (1,8/100.000).

Proprio a causa del trend negativo delle vaccinazioni in Italia – che in alcuni casi sono a rischio di scendere sotto la soglia di copertura indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità –da qualche mese alcune Regioni e comuni stanno prendendo provvedimenti per arginare il problema ed evitare che le soglie vaccinali continuino ad abbassarsi.

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