
In Italia, ogni anno circa 60 mila persone, circa uno ogni centomila abitanti, subiscono un arresto cardiaco che può essere efficacemente contrastato solamente con un tempestivo intervento, operando manovre di supporto vitale di base (massaggio cardiaco e respirazione artificiale) e utilizzando un defibrillatore entro i primissimi minuti dall’insorgenza dell’evento.
Una recente accorata lettera di alcuni rianimatori dell’Italian Resuscitation Council, pubblicata dalla rivista scientifica Resuscitation, segnala che oltre il 70% dei defibrillatori (semi)automatici esterni (Dae) sono custoditi all’interno di locali chiusi la sera, nei giorni festivi e nel fine settimana, quindi inutilizzabili.
Lo studio si riferisce alle province di Bologna e Cuneo ma è indicativo di una situazione che riguarda l’intera nazione.
Si tratta di strumenti salvavita che, invece, dovrebbero essere disponibili sempre, per cui è necessario che siano spostati in luoghi pubblici, all’esterno, custoditi in apposite teche.
Cardioproteggere le nostre comunità con defibrillatori sempre disponibili ed efficienti è un obbligo morale per salvare il maggior numero possibile di vite umane.
Anche noi farmacisti possiamo fare la nostra parte portando all’esterno i nostri Dae!
Valerio Cimino