L’Italia e’ tra i Paesi europei con i livelli piu’ alti di antibiotico-resistenza.
I dati dell’ European Center for Disease Prevention and Control del Novembre 2012 confermano l’Italia ai primi posti per antibiotico-resistenza. La frequenza del batterio Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (Mrsa) ad esempio e’ quasi del 40% (38% nel 2011), contro una media europea inferiore al 20%. L’analisi dei dati si riferisce al 2011 si riferisce principalmente a sette patogeni invasivi (Streptococcus pneumoniae, Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa) in 29 Paesi europei. Il problema allarmante per il nostro Paese, sottolinea l’Ecdc, e’ l’aumento di resistenza nei batteri Gram-negativi. Un’emergenza che, secondo l’Ecdc, seppur presente in molti Paesi, e’ ormai endemica in Italia e’ quella dei ceppi di Klebsiella pneumoniae produttori di carbapenemasi, enzimi in grado di inattivare i carbapenemi, antibiotici di ultima risorsa per trattare infezioni da batteri multiresistenti. In Italia, in 2 anni, i ceppi di K. pneumoniae resistenti ai carbapenemi sono passata dall’1,6% del 2009 al 15% del 2010, al 27% del 2011.
Dr. Stefano Miggos – PharmD –