Il 15% della popolazione italiana soffre di problemi dermatologici: le dermatiti sono tra le condizioni più comuni. Frequentemente tali situazioni vengono gestite in maniera autonoma da parte dei pazienti, sia perché percepite come problematiche limitanti ma non gravi, sia grazie all’ampia disponibilità di prodotti senza obbligo di prescrizione utili alla loro risoluzione.
Il farmacista ricopre un ruolo rilevante nell’accompagnare il paziente nella scelta della terapia più appropriata e nel counselling educazionale. Quali forme di dermatiti il farmacista incontra più frequentemente? Quale è la sua preparazione in ambito dermatologico e l’approccio terapeutico alla gestione dei problemi di sua pertinenza? A tali quesiti prova a dare risposta l’articolo dal titolo: “Dermatitis in community pharmacies: a survey on Italian pharmacists’ management and implications on corticophobia”. L’indagine, pubblicata sulla rivista peer reviewed Pharmacia e realizzata dalla Società Italiana di Farmacia Clinica (SIFAC) in collaborazione con la Clinica Dermatologica dell’Università Statale di Milano, ha coinvolto più di 150 farmacisti di comunità, mettendo in luce vari aspetti correlati alla gestione e alle competenze del professionista nell’ambito delle dermatiti.
Le dermatiti nella farmacia di comunità
La dermatite atopica, la dermatite da contatto e la dermatite seborroica sono le tre forme per le quali il farmacista viene consultato più frequentemente. Il 57.1% degli intervistati riferisce che la maggior parte dei pazienti non si è recato dal medico per la gestione del problema. Per il 71.4% la terapia più prescritta per la gestione delle dermatiti è quella corticosteroidea ad uso topico (TCT) seguita da quella con creme emollienti e idratanti (24.7%).
Corticofobia e aderenza alla terapia steroidea topica
Con il termine “corticofobia” si fa comunemente riferimento ad una qualsiasi forma di timore sull’uso di corticosteroidi topici che può coinvolgere pazienti ma anche operatori sanitari e che porta ad una minore o mancata aderenza dei pazienti stessi alla terapia.
L’indagine evidenzia quanto la corticofobia rappresenti un problema che coinvolge anche il farmacista di comunità: solo il 26.1% dei farmacisti intervistati presenta infatti un’opinione positiva sull’impiego della TCT. Tuttavia, come osserva Carlo Gelmetti, già Direttore della Clinica Dermatologica dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano: “Il farmacista deve temere l’uso improprio di tutti i medicinali ma anche il loro sottodosaggio. Sono entrambe due situazioni deleterie e così note che dovrebbe essere inutile ribadirle. Come era facile prevedere e come abbiamo verificato, il farmacista si trova, volente o nolente, ad essere il primo driver della TCT in molte dermatiti. Quindi su di lui ricade frequentemente il compito della scelta della terapia e di come condurla. Egli è perciò un professionista importante per indurre o per combattere la corticofobia”.
Un altro aspetto rilevante messo in luce dai risultati è quello correlato all’aderenza alla terapia. La maggioranza dei farmacisti intervistati (66.9%) ritiene, a torto, che i pazienti in trattamento con corticosteroidi topici siano aderenti alla propria terapia. I dati evidenziano quindi una percezione alterata dell’aderenza alla TCT da parte del farmacista di comunità italiano: la non aderenza alla terapia topica rappresenta invece, come evidenziato dalla letteratura scientifica prevalente, un problema significativo e rilevante in ambito dermatologico.
Formazione in ambito dermatologico e strumenti pratici
La terza area presa in considerazione dell’indagine è stata quella della formazione. La maggior parte dei farmacisti riferisce di aver acquisito le proprie conoscenze in ambito dermatologico dall’esperienza professionale (58,4%) o attraverso corsi di formazione promossi dalle aziende farmaceutiche (44,2%). Più del 76% degli intervistati ritiene necessario avere a disposizione linee guida che consentano di approcciarsi in maniera standardizzata a queste problematiche durante l’attività in farmacia.
Conclusioni
In ultima analisi, come precisato da Corrado Giua Marassi, farmacologo e Presidente della Società Italiana di Farmacia Clinica, “I dati raccolti rappresentano consistenti basi per la definizione di protocolli e percorsi formativi standardizzati, progettati congiuntamente con la classe medica, che mirino ad armonizzare la presa in carico del paziente da parte del farmacista secondo EBM e a delineare un codice univoco di terapia, approccio e supporto ai pazienti con dermatiti che afferiscono alla farmacia di comunità”.
Giua C, Floris NP, Schlich M, Keber E, Gelmetti C (2021) Dermatitis in community pharmacies: a survey on Italian pharmacists’ management and implications on corticophobia. Pharmacia 68(3): 671-677. Link: https://pharmacia.pensoft.net/article/70452/list/9/
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