La Società Italiana di Farmacia Clinica e FENAGIFAR insieme per una nuova collaborazione scientifica atta a comprendere la prospettiva del farmacista di comunità in merito ai servizi di telemedicina in Farmacia.
Secondo il presidente SIFAC, Corrado Giua “L’era pandemica ha impattato profondamente sull’ecosistema della farmacia di comunità; se da un lato ciò ha rappresentato, per quest’ultima, una dura sfida non priva di difficoltà, dall’altro, tuttavia, ha anche fatto si che essa, grazie alla sua duttilità e dinamicità, si adattasse al nuovo contesto, rispondendo al cambiamento e alla spinta evolutiva attraverso una serie di meccanismi che le hanno consentito non soltanto di sopravvivere, ma addirittura di perfezionarsi e migliorarsi nella propria efficienza sanitaria”– riassumendo, in pochi spunti, la spinta rivoluzionaria e innovativa della pandemia sui servizi di telemedicina, che –“hanno subito”– continua Giua –“ un’accelerazione logaritmica, divenendo, da disomogenei e poco diffusi sul territorio nel contesto pre-pandemico, omogenei e ampiamente affermati in quello post-pandemico.”
Appare quindi chiaro come, alla fase di accelerazione e sviluppo dei programmi di telemedicina, seguirà quella di ottimizzazione e standardizzazione degli stessi, con il fine ultimo di renderli il più possibile fruibili per i bisogni del cittadino –“In quest’ottica, è stata sviluppata da Sifac in collaborazione con Fenagifar e con l’Università di Milano, una survey volta a scattare una fotografia della situazione attuale della telemedicina in ambito cardiovascolare in farmacia, indagando i principali feedback dei farmacisti riguardo a questi servizi, con lo scopo di poterne orientare in maniera concreta il perfezionamento”